Il black bass, conosciuto anche come persico trota o boccalone, è un pesce d’acqua dolce molto amato da tutti gli appassionati di pesca per la sua esuberanza e voracità. La pesca al black bass richiede estro e destrezza.I periodi migliori per catturare esemplari di persico trota vanno da inizio primavera ad autunno inoltrato, quando le temperature non scendono al di sotto dei 5 gradi, poichè questo predatore famoso per attaccare tutto ciò che si muove con l’arrivo della stagione fredda rallenta notevolmente il suo metabolismo. Da considerare poi che, con l’arrivo del freddo, il black bass diventa difficile da individuare poichè tende a spostarsi verso profondità maggiori dove lo sbalzo termico delle acque è meno repentino. Vediamo assieme agli esperti di Bmpesca.it le migliori tecniche per catturare questi interessanti pesci.
Pesca al black bass: quali esche usare?
Le esche per il blackbass sono tantissime. Tube, grub, worms, swim bait, jig, cranck bait, spinnerbait, minnow, ondulanti e rotanti sono quelle più utilizzate. I pescatori che si dedicano alla cattura di questo esemplare sanno bene che, per ogni tipo di esca, non è importante tanto la lunghezza quanto il volume. Trattandosi di un esemplare particolarmente vorace infatti, un boccone voluminoso risulterà essere più appetibile e invitante. Le misure ideali vanno dai 9/10 cm in su.
Un altro aspetto molto importante nel tipo di esca è il colore. Mentre nelle acque chiare vanno benissimo le esche trasparenti, in presenza di acque opache sarà necessario prediligere esche dalle tonalità più scure. Per la pesca a basse profondità, o comunque in zone soggette a scarsa penetrazione della luce, le esche meno evidenti offrono sempre ottimi risultati. In quest’ultimo caso potrebbe essere utile anche prendere in considerazione esche arricchite da paillettes riflettenti nelle tonalità giallo, azzurro oppure rosso.
Bass fishing: tutti i segreti per la tecnica di pesca al persico trota
Prepararsi ad una battuta di pesca al persico trota, o black bass, richiede una canna da spinning medio non molto lunga dotata di azione rigida o semi-rigida. Neppure le dimensioni del mulinello dovranno essere eccessive e consentire un livello alto di recupero. I modi di recupero a disposizione sono tantissimi. Le tecniche da adottare con i siliconici prevedono l’esecuzione di un lancio a pendolo, dopodichè occorrerà lasciar affondare l’esca sul fondo per qualche secondo. Si inizia poi il recupero della lenza, alzando ed abbassando leggermente la vetta della canna con movimenti irregolari. La velocità d’avanzamento dovrà essere sempre molto ridotta e la lenza dovrà essere mantenuta tesa per percepire immediatamente qualsiasi toccata. Tra un balzello e l’altro è importante far sostare un attimo l’esca sul fondale. Anche il trascinamento continuo a recupero lento può dare ottimi risultati, soprattutto se eseguito in presenza di fondali sabbiosi. In questo caso l’esca muovendosi lentamente, alzerà delle nuvolette che attireranno l’attenzione del pesce. Le tecniche di pesca da adottare con i siliconici sono:
– Flipping: eseguito da barca o ciambellone prevede la presentazione dell’esca al persico trota a distanze relativamente brevi (4-5 metri). Questa tecnica è ideale da adottare in caso di acque torbide.
– Pitching: si tratta di una tecnica perfetta da adottare per la pesca al black bass in acque chiare. Il pitching può essere eseguito sia da una barca che da terra. La distanza tra l’esca e lo spot dovrà essere di almeno 10/12 metri, proprio a causa della maggiore limpidezza delle acque.
– Skipping: viene utilizzato in presenza di numerosi ostacoli. Grazie a numerosi saltelli dell’esca in acqua sarà possibile entrare nei punti più nascosti per andare a scovare il persico trota. Per questa tecnica di pesca vanno benissimo esche compatte come i tube.
Vi sono poi tecniche particolari da adottare per la pesca al black bass con i minnow e con gli ondulanti. In caso di impiego di minnow affondanti il recupero dovrà essere lento ed intervallato da accellerate improvvise di breve durata, mentre se utilizziamo minnow galleggianti brevi pause in fase di recupero permetteranno all’esca di riaffiorare in superficie. L’ondulante non ha un movimento proprio e dovrà essere animato con recuperi che possono essere costanti, lenti o costanti con richiami rapidi della canna di 90 gradi. Nel primo caso la canna resterà ferma ed eseguiremo solo un cambio di velocità col mulinello, mentre nel secondo caso il recupero sarà caratterizzato da qualche strappetto ed accelerazione irregolare. Se decidiamo di impiegare la tecnica del recupero costante con richiami rapidi della canna di 90 gradi infine, occorrerà intervallare la ricaduta dell’artificiale per qualche secondo prima di riprendere l’azione di recupero della lenza con qualche colpo di manovella.